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venerdì 31 marzo 2017

Assunzioni di nuovi agenti di Polizia Municipale per la SICUREZZA del territorio

Il consigliere regionale Angela Motta, candidato Sindaco per il centro sinistra, chiede al Comune di Asti di bandire al più presto il concorso per l’assunzione di nuovi agenti di Polizia Municipale. “Nei giorni scorsi – ha dichiarato Angela Motta – il Parlamento ha finalmente approvato l’emendamento al decreto sicurezza che pone fine, dopo anni, al blocco delle assunzioni di nuovi agenti e il Comune di Asti deve assolutamente cogliere questa opportunità. Grazie al provvedimento, infatti, si sblocca per l’80 % il turn over nell’anno 2017 e per il 100% nel 2018. Dal 2009 al 2017, infatti, – ha aggiunto Motta – la Polizia Municipale di Asti è scesa da 75 a 70 agenti, un calo non è accettabile in un momento in cui la sicurezza, come dimostrano i fatti, è una priorità per i cittadini astigiani. Se consideriamo poi che l’ultimo concorso fatto dal Comune risale al 2006 è evidente quanto sia urgente procedere. I nuovi agenti dovranno essere impiegati su strada, nelle frazioni e nelle periferie, sempre meno presidiate in questi ultimi anni”. Il Consigliere Motta si concentra anche su un altro aspetto: quello delle condizioni di lavoro degli agenti. “L’assunzione di personale – commenta – consentirà di far venire meno condizioni di disagio in cui attualmente le donne e gli uomini della Polizia Municipale si trovano a dover far fronte. Ad oggi, infatti, gli agenti si trovano spesso a dover affrontare turni molto pesanti, mentre alle giovani madri non viene concesso il part-time, anche se ne avrebbero diritto.

MORBILLO-IL RITORNO

Guai a chi, per puri scopi propagandistici mette a repentaglio l'incolumità delle persone! Di seguito l'allarmante verità di questi mesi. IL MORBILLO, che sembrava quasi sconfitto grazie alle vaccinazioni, torna a destare preoccupazione in Italia. Dal mese di gennaio 2017 è stato registrato un aumento del numero di casi, che sono più che triplicati: a fronte delle 844 persone colpite dalla patologia nel 2016, dall'inizio dell'anno sono già stati registrati più di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. L'allarme arriva dal ministero della Salute che ricorda che il problema è collegato al calo di vaccinazioni. La maggior parte dei casi sono stati segnalati da sole quattro Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della la metà dei casi rientra nella fascia di età 15-39 anni. Sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, spiega il ministero, a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Ciò è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori. Un vaccino gratuito. "Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 - ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi è stata dell'85,3%, con il valore più basso pari al 68% registrato nella provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%, ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione". "E' indispensabile - ha precisato il ministro - intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli". Per Lorenzin amministrazioni regionali, aziende sanitarie, pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età affinchè non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia. "Il ministero - ha concluso Lorenzin - attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni".

L'Osservatorio (tutto ciò che c'è da sapere sulla politica italiana) - Marzo

L’OSSERVATORIO, di Gianni Amendola. Il morbillo e…i “5 Stelle”. La nuova epidemia di morbillo (230% dei casi in più!), che ha toccato in particolare Piemonte, Toscana, Lazio e Lombardia, nasce dal fatto che ormai si vaccinano molti di meno, non solo per questa malattia, ma anche per le altre per le quali esiste l’obbligo (siamo scesi < 95% della popolazione vaccinabile!). Purtroppo, le “bufale” on line, le affermazioni senza un’ attenta verifica che vengono fatte passare come verità, stanno lasciando il segno. E la comunità pagherà questo prezzo; il morbillo non è patologia “semplice”, dura nella sua fase acuta almeno una settimana e può complicarsi dal punto di vista respiratorio. Sono giornate in meno di lavoro (per chi lo contrae da giovane adulto o per un genitore che deve assistere il bambino a casa) e di cure in più. A livello politico chi ha da sempre tenuto una linea di forte ostilità in generale alla pratica vaccinale è stato il Movimento 5 Stelle; la scandalosa battaglia che, con in testa il “grande costituzionalista” Di Battista, fu condotta contro la senatrice Capua, scienziata di fama, rea secondo loro di “trafficare in virus” per ricavarne un utile personale, ne è stata una delle dimostrazioni più eclatanti. Assolta completamente dopo 2 anni, nel 2016, la senatrice, disgustata, è volata in Florida dove dirige un centro di ricerche virologiche, pare sul virus Zika. C’è nell’atteggiamento dei grillini una sorta di preconcetta malevolenza nei confronti della società, per cui tutto è o può essere corrotto, anche nell’ambito della salute, come se vivessimo immersi in una fanghiglia permanente, senza renderci conto che c’è chi “ci mangia” sempre (in ogni cosa). Ora, non è che nella Sanità o in altri ambiti non esista la corruzione (basti leggere le cronache più recenti), ma è il sostenere che i vaccini (quelli facoltativi, ma per tanti anche gli “obbligatori”) vengono proposti per la “pressione” delle aziende farmaceutiche che devono lucrarci ad ogni costo che è assurdo. I vaccini hanno liberato l’umanità da tanti flagelli (pensiamo al vaiolo, per il quale, ed il sottoscritto è tra quelli, ci si è vaccinati fino al ‘77 per la precisione), poi non più perché eradicato, come da OMS, nel 1980. Il bello è che non compare mai un ripensamento, un chiedere scusa agli offesi (ne sa qualcosa la dott.ssa Capua), no! La legge della “rete” sentenzia e i frequentatori acritici la bevono! D’altra parte per chi vive di “rete” e cerca di opporsi ad ogni forma di controllo (legittimo) sulle “fake news”, non può farsi certo carico di certe conseguenze, se ciò magari può tornare utile in chiave elettorale! La politica…e i “5 Stelle”. L’assalto all’Ufficio di Presidenza della Camera compiuto giorni fa a Montecitorio dai deputati “5 Stelle”, dopo che la Camera aveva approvato le nuove norme (su proposta Pd) sugli stipendi dei parlamentari (un’irruzione mai compiuta in passato, nemmeno negli anni “caldi” ‘70-‘80), mentre al di fuori un manipolo di militanti grillini, arringati dal “costituzionalista” Di Maio, loro candidato alla Presidenza del Consiglio, gridava la propria rabbia verso il Parlamento “autoreferenziale” e “castale”, sta a testimoniare ancora una volta l’incapacità del Movimento a rapportarsi col mondo, perché o “si fa come dicono loro” oppure si è “nemici in tutto e per tutto”. Che le norme approvate possano essere migliorate è vero, ma che non rappresentino comunque un deciso passo avanti è altrettanto innegabile. Il fatto è che, come già in un precedente Osservatorio avevo sottolineato, i “5 Stelle” su un tema così fortemente identitario, non possono apporre la firma su una proposta diversa dalla loro perché significherebbe ammettere l’esistenza in Parlamento di partiti in grado di esprimere una linea di forte discontinuità con il passato; e ciò per loro è inaccettabile, in quanto “solo loro” possono cambiare le cose al riguardo perché questa è la “mission (o una delle mission) per cui sono entrati in Parlamento ed anche perché firmando leggi non proprie vuol dire “mettersi sullo stesso piano degli altri”: dove sarebbe pertanto la loro radicale diversità? Il vero problema dei Pentastellati è che hanno questi temi identitari, ma non hanno per il resto una linea politica chiara su nulla; anche la legge di iniziativa costituzionale che dovrebbe secondo loro consentire la celebrazione di un referendum sull’Euro è stata di fatto superata, dopo la grande enfasi iniziale, proprio dal Grande Capo in persona Beppe Grillo con la proposta della moneta fiscale, già avanzata anni fa da “Micromega” ma poi abbandonata, in quanto comunque le ripercussioni in Europa sarebbero pesanti, tanto più se la crescita italiana dovesse essere sotto il 3%, cifra al momento improbabile (si può salire ragionevolmente all’ 1.5-2%, per ben che vada), e sempre con il fardello del debito pubblico. Ci sono già esperienze in Italia, la Sardex, ma anche in Baviera e pare in Catalogna, ma l’esperienza dice che una cosa del genere và bene in ambito piccolo e circoscritto. Chi li capisce questi grillini!! Ma il tema su cui il Movimento vuole costruire un’immagine “credibile” è la politica estera; l’essersi schierati con Putin li espone però pericolosamente, alla luce dei fatti di queste ore con l’arresto dei giovani dissidenti (per non dire della dell’alleanza dei russi con Assad); cosa hanno da dire al riguardo? Solidarizzano con gli arrestati o no? E con l’attuale succedersi degli eventi, non credono che una dichiarazione politica che impegni tutto il Movimento al riguardo, senza bizantinismi, sia doverosa? Ma tanto non lo faranno... Lasciamo stare poi il ricordo recente del loro incredibile riposizionamento nel Parlamento Europeo, una cosa schizofrenica, prima col passaggio repentino al gruppo dei “Liberali”, poi, non voluti da questi per le posizioni anti-europee del Movimento, in 48 ore son tornati all’ovile, a far cioè comunella politica con Farage, leader anti-europeista! E questi dovranno guidare il Paese? Le uscite di Poletti. Non so se sia meglio giocare a calcetto o presentare curriculum, ma non è molto serio buttarla in battuta, su un tema cioè per il quale i giovani in Italia pagano un prezzo ancora elevato in termini di qualificazione umana e professionale e di programmazione del loro futuro. Il ministro Poletti, non nuovo a queste uscite un po’ “stravaganti” (la precedente riguardava quei giovani, appunto, che se ne vanno all’estero perchè l’Italia non offre loro alcuna possibilità) deve stare però ben attento a queste recidive di comportamento, in quanto crea disagio e scoramento nel Governo e nel Paese. Ad un ministro del Lavoro si deve chiedere invece di adoperarsi a che i curriculum, nella ricerca del lavoro, valgano molto di più di una partita di calcetto e di fare in modo, quanto prima, che anche in Italia accada finalmente quel che altrove è (pare) pressocchè nella norma, vale a dire chi ha titoli merita di essere subito assunto. Non è possibile infatti vedere giovani usciti dalle Università, e magari praticato stages formativi, presentare i loro curriculumi senza ricevere risposta alcuna (oppure chi risponde è quasi sempre per comunicare la non accettazione della domanda!), quando con gli stessi titoli ed esperienze vieni assunto in un’azienda in Europa! Queste cose succedono tuttora; bisogna allora dare una svolta vera a questo Paese, non a chiacchiere, se non vogliamo che i nostri giovani siano costretti ad emigrare o a rimanere in un eterno precariato. Poi non ci si lamenti se il 4 dicembre scorso l’80% di loro ha voltato le spalle al Governo ed a chi lo guidava…Altro che ”è meglio il calcetto”! Gianni Amendola

mercoledì 29 marzo 2017

Il PD verso le primarie

Sabato 1 Aprile, dalle ore 15 in sede del partito democratico piazza Statuto 1, tutti gli iscritti del PD del circolo di Asti sono chiamati a votare per le mozioni dei candidati a Segretario Nazionale e per l'elezione dei delegati provinciali. Venite e partecipate numerosi in questa fase di democrazia partecipata. Il prossimo passo saranno le primarie!

domenica 26 marzo 2017

Un'altra opera pubblica portata a termine!

Sono terminati i lavori di messa in sicurezza del versante in frana insistente sul tratto della linea ferroviaria Torino – Genova e di contestuale ripristino del manto di strada Santo Spirito. La riapertura è prevista venerdì 31 marzo. Il cantiere si era reso necessario in seguito ai dissesti originatisi nel marzo 2011. I lavori iniziati nel maggio scorso a cura di Rete ferroviaria italiana (RFI) sono consistiti nella realizzazione di due opere in cemento armato, fondati su micropali, a monte di quello già esistente, a protezione della sede ferroviaria; la sistemazione a riprofilatura della scarpata e la formazione di drenaggi con posa di geostuoia con idrosemina, l’installazione di guard rail e il raccordo di pavimentazione con la strada esistente. Attuata anche la pulizia della scarpata nel tratto precedente della strada Santo Spirito. Evidentemente soddisfatto l’assessore ai Lavori pubblici Alberto Ghigo “Fa piacere chiudere un cantiere e rilevare il buon clima di collaborazione creatosi tra Rete ferroviaria e Comune di Asti, di buon auspicio per altre eventuali incombenze”. L’Impresa affidataria dei lavori è stata Nuove Costruzioni srl di Visone (Al) L’intervento, articolato nella sua realizzazione, si è avvalso della proficua collaborazione tra i tecnici di RFI e i tecnici dell’U.O. Progettazione ambientale e difesa Suolo del Comune di Asti, Responsabile Unico del Procedimento arch. Antonio Scaramozzino e i suoi collaboratori Ing. Marina Parrinello e geom. Aldo Valle. Il costo complessivo dei lavori è di € 1.005.846 di cui € 450.000 a carico del Comune da corrispondere a RFI in tre anni.

Un progetto per il recupero del parco delle ex ferriere Ercole

Il Comune di Asti ha assegnato una porzione del parco delle Ferriere Ercole all’associazione sportiva BVG School che realizzerà due campi da beach volley: uno coperto e riscaldato e uno scoperto per le attività estive. L’assegnataria dell’area è la società sportiva che già gestisce una struttura analoga a Portacomaro. Rinascita delle ex Ferriere “Il parco, che per anni era rimasto transennato e inaccessibile a causa della ciminiera pericolante, aveva ricominciato a vivere nei mesi scorsi con l’abbassamento e la messa in sicurezza della ciminiera stessa” spiega il sindaco Fabrizio Brignolo. “Entro l’estate –aggiunge Brignolo- l’opera di riqualificazione dell’area verde farà un ulteriore passo in avanti grazie al nuovo impianto sportivo che porterà vita e sicurezza in tutta la zona grazie alla presenza dei molti giovani che lo frequenteranno” aggiunge Brignolo. La procedura La società sportiva aveva presentato il progetto approvato dalla giunta municipale lo scorso 2 febbraio. Il progetto è stato poi pubblicato per verificare se altre società sportive fossero interessate ad avanzare soluzioni alternative. Non essendo pervenute altre offerte il Comune ha aggiudicato l’area alla proponente. Il progetto Nella proposta formulata dall’associazione si legge che la struttura coperta “e dotata di sabbia riscaldata potrà essere utilizzata anche per altre attività quali, preparazione fisica, riabilitazione, ginnastica per anziani e manifestazioni di ogni genere” e che “l’associazione si impegna a prendersi cura dell’area circostante e nel periodo estivo di provvedere alla manutenzione degli spazi verdi di competenza creando un’area di incontro promuovendo serate a tema”. “Il nostro Staff composto da professionisti nel settore –si legge nel progetto presentato dall’associazione- vorrebbe intraprendere un percorso prettamente dedicato ai giovani sviluppando progetti nelle scuole materne, primarie, secondarie e superiori; corsi per ragazzi e collaborazioni con il Suism”. Sport nei parchi “L’obbiettivo di promuovere lo sport nei parchi è prioritario per la nostra amministrazione” dichiara il sindaco Brignolo che ricorda il raddoppio del campo da basket al parco Bramante, la realizzazione della pedana polivalente in via Turati e i lavori, quasi conclusi, per tre strutture analoghe in via Scotti, piazza d’Armi e corso Alba.

domenica 19 marzo 2017

Richiesta l'applicazione della nuova norma di 3 migranti ogni 1000 abitanti.

«La Prefettura ci ha assicurato che il numero di profughi nella città di Asti non aumenterà più e che, al contrario, incomincerà a scendere gradualmente»: il sindaco Fabrizio Brignolo e l’assessore ai Servizi sociali Piero Vercelli sono da poco usciti da un incontro in prefettura. Il tema dei «richiedenti asilo» è tornato alla ribalta dopo che si è sparsa la voce che a Sessant potrebbero arrivare una trentina di richiedenti asilo e un nuovo centro di accoglienza potrebbe aprire in pieno centro storico, in via Varrone (notizia poi smentita). La situazione in città «Abbiamo chiesto - spiegano Brignolo e Vercelli - come proposto dalla consigliera Angela Motta, l’applicazione della “clausola di salvaguardia” una recentissima direttiva del ministero che consente ai Comuni di limitare il numero dei rifugiati sul proprio territorio. La prefettura, che finora ha fatto un grandissimo lavoro sul fronte dell’accoglienza come anche la Croce rossa, ci ha assicurato che verrà incontro a questa richiesta e che un primo segnale di riduzione arriverà a breve, con un forte ridimensionamento del centro di accoglienza della Croce Rossa in via Foscolo». Conferma il viceprefetto Paolo Ponta: «Asti si è distinta per il modello di accoglienza e ha già fatto molto: per questo ora è giusto che non solo non vengano alzati gli attuali livelli di ospiti ma anzi si pensi ad un graduale ridimensionamento: abbiamo sempre lavorato per non creare ghetti e favorire invece una reale integrazione e su questa strada continueremo». I numeri In città e frazioni sono circa 500 i richiedenti asilo, la maggior parte nel campo della Croce rossa. Una presenza che finora non ha creato particolari problemi. È stata notata una maggiore presenza di questuanti davanti a supermercati o negozi. «Chi è sorpreso a chiedere l’elemosina viene immediatamente segnalato - spiega il sindaco - e questo può influire sulla domanda di richiesta asilo». Il caso di Sessant «Anche rispetto a Sessant - dicono sindaco e assessore- la Prefettura si è impegnata a lavorare affinché non aumenti il numero di ospiti attualmente presenti e questo vale anche per le altre zone della città». «Proprio il fatto che Asti abbia aderito al progetto Sprar - rileva Vercelli - mette nelle condizioni il Comune di poter far fare ai richiedenti asilo tirocini finanziati da specifici bandi europei. E ricordo che proprio la presenza di immigrati ha permesso in alcuni piccoli paesi di salvare le scuole. Riteniamo quindi che si possa continuare a collaborare, dimostrando che è possibile accogliere chi ha bisogno, senza creare situazioni di disagio per i nostri concittadini».

Finalmente l'elisoccorso notturno ad Asti! Grazie al Sindaco e alla Motta.

Ad Asti è entrato in funzione il servizio di elisoccorso notturno. Fino ad ora era solo diurno. Il nuovo punto di atterraggio idoneo anche al volo notturno è stato messo a dispozione dal Comune di Asti, che ha attrezzato per questa funzione il campo di calcio di via Gerbi, retrostante il palazzetto dello sport. Si è svolto un paio di sere fa il volo di collaudo con atterraggio alle 20,15, quando la sera era ormai calata da tempo. "Da oggi - commenta il sindaco Fabrizio Brignolo presente all’atterraggio - la salute degli astigiani è un po’ più protetta e per questo ringrazio la Regione Piemonte e in particolare la consigliera Angela Motta che ha seguito la vicenda in prima persona, oltre alle strutture comunali che hanno lavorato per allestire il campo”. Il sevizio sarà particolarmente utile per trasferire persone che hanno problemi e si trovano in punti difficili da ragguingere, oppore i pazienti del Massaja che dovessero essere trasportati con urgenza in altre strutture. Il campo sostituisce il punto di atterraggio del parco Divisione Acqui, che non sarà più utilizzato nemmeno di giorno.

Cortili Animati

Le associazioni culturali hanno tempo fino al 31 marzo per candidarsi a gestire la prossima estate gli spazi messi a disposizione dal Comune. Saranno aumentati gli spazi messi a disposizione per attività musicali e culturali nel cuore del centro storico. La Giunta municipale ha, infatti, deliberato di ripetere per il terzo anno consecutivo l’iniziativa "Cortili animati". Al cortile del Municipio e a quello di Palazzo Ottolenghi,quest’anno si aggiunge infatti anche il Giardino Guglielminetti, all’interno di Palazzo Alfieri e l’arena del Boschetto dei Partigiani. “Questa iniziativa –spiega il sindaco Brignolo- è anche un’occasione per avvicinare sempre di più i giovani ai musei e ai nostri gioielli storici”.

venerdì 10 marzo 2017

Abbattiamo le barriere architettoniche.

“Con le pedane messe a disposizione dal Comune i negozi sono ora più accessibili per le persone con disabilità. Ne restano ancora nove da installare”. Vincenzo Soverino, che ha collaborato con l’Assessorato Politiche sociali a vigilare sulla migliore fruibilità della città da parte di persone con disabilità, è soddisfatto delle oltre 70 istallazioni che hanno migliorato l’accessibilità di uffici, scuole ed esercizi commerciali. “Via il gradino” era l’obiettivo portato avanti grazie alla collaborazione della società LOA Ortopedia Tecnica Specializzata che provvede alla fornitura e messa in opera dell’utile ausilio. “C’e ancora molto da fare, secondo l’Assessore Politiche sociali Piero Vercelli, ma era obbligo iniziare a fare qualcosa e la collaborazione di molti, a iniziare da Loa, ha fatto la differenza”. Si ricorda che la pedana è data in comodato d’uso per facilitare l’accesso di sole persone con disabilità, non va utilizzata per altri scopi, è di utilizzo temporaneo e va rimossa subito per lasciare sgombra e priva di ostacoli l’area pedonale interessata. Due fori di trapano a terra, opportunamente mascherati, la rendono sicura. "Forse è la preoccupazione e la remora dei titolari di negozio. Ma non saranno due fori a sciogliere i diritti di un cittadino-cliente" conclude Soverino.

Frazioni in primo piano. L'Amministrazione c'è!

Con gli ultimi ritocchi condivisi in maniera “bipartisan” ieri in commissione, il regolamento che fa rinascere le circoscrizioni frazionali è pronto per andare in consiglio. La novità più significativa introdotta ieri è un articolo che impegna il Comune a prevedere nel bilancio di previsione un capitolo di spesa in parte corrente e una scheda in parte straordinaria, per realizzare gli interventi voluti dai nuovi “comitati di frazione”. Potere di spesa “La norma è importante perché garantisce che i comitati non abbiano solo potere consultivo ma anche un fondo che il Comune dovrà spendere secondo le loro indicazioni” spiega il sindaco Fabrizio Brignolo. “In questi anni stiamo facendo moltissimi interventi nelle razioni e li abbiamo decisi consultando la popolazione in numerosi incontri nelle varie ventine: con il nuovo regolamento in ogni territorio ci sarà un consiglio regolarmente eletto che sarà pienamente titolato a scegliere gli interventi necessari” aggiunge Brignolo. Da tre a sette i consiglieri Ogni comitato potrà decidere quanti componenti avrà il consiglio, da un minimo di tre a un massimo di sette. Non saranno ammesse liste ma verranno eletti i candidati che prenderanno il maggior numero di voti individuali, in modo che l’elezione abbbia al centro le persone candidate e non le formazioni politiche di appartenenza. A fine mese il consiglio Il consiglio che dovrebbe approvare il regolamento potrebbe essere convocato per fine mese.

Investimenti pubblici nelle Frazioni. L'Amministrazione c'è!

La giunta comunale di Asti ha approvato i progetti definitivi di nuove opere per le frazioni, che saranno realizzati entro l'estate: tra gli interventi più importanti la piazza di Serravalle e la sistemazione di strada San Defendente a Castiglione e la riapertura di strada Crosa a Casabianca. L'intervento di Serravalle avrà un costo di circa sessantamila euro e prevede la realizzazione di un ampio piazzale a uso parcheggio e il rifacimento della piazza del peso pubblico, oggi in cattive condizioni. È già in corso la procedura e le imprese interessate partecipare all'appalto dovranno presentare domanda entro il 15 marzo. Il rifacimento dell'asfaltatura e la risistemazione di strada San Defendente avrà un costo di circa settantamila euro. «L'intervento, previsto per lo scorso anno, è slittato di alcuni mesi perché abbiamo dato la precedenza alla soluzione dell'emergenza che si era verificata presso la scuola materna del paese» spiega il sindaco Brignolo. Grazie alle indagini strumentali effettuate in tutte le scuole della nostra città era emerso che il soffitto di una delle aule non era sicuro e il Comune, d'accordo con la popolazione della frazione, aveva ovviamente dato la precedenza alla sistemazione della scuola, con la promessa di realizzare la sistemazione di strada San Defendente nel 2017. Sono infine partite le procedure di appalto per la risistemazione e l'apertura al traffico di strada Crosa a Casabianca. Con un contributo regionale, per il quale il sindaco ha ringraziato la consigliera Angela Motta, "sempre attenta a segnalare i problemi delle frazioni astigiane", è stata ripristinata la frana che da anni aveva travolto la strada. Ora con fondi interamente comunali verrà risistemato il sedime stradale.

L'Osservatorio (tutto ciò che c'è da sapere sulla politica italiana) - Marzo

L’OSSERVATORIO. Credo che misurare l’entità in termini percentuali della scissione del Pd sia un errore; dire che solo il 3% (finora) potrebbe seguire Bersani e gli altri può avere “effetto consolatorio”, ma non corrisponderebbe alla realtà. Perché se non una scissione vera e propria, certo un evidente distacco era (è) già in atto da tempo, da prima del 4 dicembre, nel popolo della sinistra che ha guardato (e spererebbe di guardare ancora) al Pd come riferimento appassionato. E ciò sia livello locale (anche qui ad Asti una scissione c’è stata) sia a livello generale; trattasi di quel popolo fatto di precariato, disoccupazione, impoverimento economico pur “con il posto fisso”, di coloro che si son forse sentiti traditi da chi alla fine non avrebbe confermato le speranze accese. Che altro possono significare infatti quel 70% dei giovani “under 35” o la stragrande maggioranza degli Insegnanti che han votato “No” al referendum, probabilmente volendo inviare “di proposito” un messaggio di profondo disincanto e di amarezza? E’ qui, tra questa ampia fascia di cittadinanza che non da ora si sta consumando una scissione “dal Pd”! C’entran poco D’Alema e Bersani , Speranza ed Orlando, Emiliano e Rossi.. Al di là delle singole storie e sensibilità costoro, di cui si possono anche non condividere alcune posizioni o la stessa idea di scindersi, hanno preso atto di quanto stava avvenendo; si può anche pensare (ed io sono tra quelli) che la scissione sia un male perché bisogna sempre lottare dal “di dentro”, ma è comunque, pur con qualche ambiguità, un scelta da rispettare e da non sottovalutare. Probabilmente Renzi ha sbagliato per eccesso di sicurezza: conscio che almeno finora la base del partito è in grande maggioranza con lui, come peraltro la gran parte dei Sindaci dei Comuni a guida Pd, ha creduto che l’avere i numeri dalla sua lo avrebbe messo al sicuro circa l’idea di riprendersi il partito (ed il Governo in ultima analisi, anticipando le elezioni), lasciando la minoranza al proprio destino (“mai una telefonata”, come ha sentenziato il fuori-onda del ministro Delrio) e con il fianco scoperto alle critiche ed all’amarezza dei tanti militanti e simpatizzanti. Ma ha commesso a mio avviso tre errori importanti: il primo, dopo l’affermazione di voler uscire dalla politica in caso di sconfitta referendaria, è quello dell’evidente rischio, appunto nel caso contrario, di esporsi alle critiche di un Di Maio qualsiasi; la qual cosa però, al di là dello scarso spessore dell’interlocutore (in un contesto generale però tuttora segnato da un profondo risentimento antipolitico), può avere ancora un certo peso elettorale negativo; il secondo è, una volta preso atto di chi è la “gente” che ha votato contro, non si può pensare di ricandidarsi senza una seria valutazione delle cause di tutto questo e l’individuazione dei correttivi non di facciata da apportare ad esempio a leggi contestatissime, quali la “Buona Scuola” o lo stesso “Jobs Act”. Il terzo, forse il più importante, è che avendo saltato ogni mediazione politica, sociale e culturale, la ovvia conseguente personalizzazione del referendum e di ogni atto del governo, ampiamente amplificati sui “media”, ha fatto sì che ogni riforma era “di Renzi” e poiché la situazione dopo 3 anni di governo si è certo mossa, ma non del tutto “cambiata verso”, tra disoccupazione, precariato, crisi economica, le urne sono diventate un’ordalia su di lui! Ecco perché l’idea, se non di un congresso quanto di una conferenza programmatica, prima che da Orlando sarebbe dovuta partire dallo stesso premier dimissionario, il quale avrebbe dato davvero un segnale forte di disponibilità, disinnescando la mina della scissione, pur rischiando di essere preso di mira dal fuoco della minoranza che gli avrebbe presentato il conto degli insuccessi (non dimentichiamo le ultime amministrative). Renzi probabilmente temeva in tal modo di ritrovarsi a dover fare un passo indietro, anche indicando un suo “fedelissimo” alla guida del partito; ma è prevalso in lui il timore che, una volta posta in discussione l’idea di rivedere lo Statuto nel punto riguardante il doppio ruolo di Segretario e Premier, che senz’altro la minoranza avrebbe presentato, si sarebbe trovato “senza un incarico”, come un militante qualsiasi, certamente “assai autorevole”, ma non più l’Uomo della rinascita del Pd e dell’Italia.. In ultima analisi, voleva (vuole) essere ancora lui a gestire questa fase politica del partito e del Paese; non potrebbe mai accettare (anche per “legittimo” orgoglio) l’idea che siano altri a farlo, anche se a lui vicino! Ecco perché ha ripetuto spesso alla minoranza: “Non potete chiedermi di rinunciare ad un sogno…”. Ora la speranza è che si svolgano “bene” le Primarie, con grande partecipazione di votanti, perché comunque farebbe bene al partito, poi che si parta con la conferenza programmatica, perché chiunque vinca si faccia carico di recuperare il consenso perduto, avendo al maturità d’animo di correggere quanto di sbagliato o di inadeguato c’è stato nell’azione del Governo precedente, dando più peso alle proposte che non agli annunci, rivalutando la mediazione sociale e culturale che è stata saltata al fine di privilegiare il “rapporto diretto” tra elettori e leader (dobbiamo dirlo, in questo “un po’ alla Berlusconi”..). La minoranza ora però abbassi i toni e trovi al più presto un unico candidato su cui far convergere le posizioni di tutti (presentarsi in 4 può dar idea di vivacità del partito, ma alla lunga non può durare). Se andrà avanti a colpi di reciproci risentimenti e di rivalse chiunque vinca avrà vita dura, a danno del Pd. I VITALIZI DEI PARLAMENTARI. I “5 Stelle” hanno presentato la loro proposta di parificare le modalità delle pensioni dei parlamentari a quelle di un comune cittadino, ribadendo a gran voce “bastano 20 minuti” per firmarla e renderla attiva. Ora, è dal 2012 che i parlamentari hanno visto tagliare diverse voci e le Camere diverse spese; certamente con le presidenze di Grasso e della Boldrini le cose sono progredite ancor più speditamente. Probabilmente c’è ancora non poco da fare, ma bisogna riconoscere che un clima sta cambiando. Come cittadini non dobbiamo abbassare la guardia, ma nemmeno nasconderci che la politica ha dei costi; il problema sta nell’unificare, o perlomeno di ridurne le differenze, le varie procedure ed i livelli dei rimborsi su base regionale, in quanto è ancora fresco il ricordo di coloro che in tal modo si sono costruite ricchezze smodate e proprio in un momento in cui la crisi iniziava a mordere pesantemente la carne viva del Paese. Esiste da oltre un anno la proposta di Richetti che i “5 Stelle” non hanno votato, preferendo come si vede una loro legge. Il perché è presto detto: se firmassero su questa materia una legge insieme con altri partiti, vorrebbe dire che nel Parlamento esistono forze responsabili ed affidabili; ma allora “per cosa” esisterebbero come Movimento? In altri termini, se si depotenziasse questo argomento dei vitalizi, nel senso di redigere finalmente una normativa seria, forse l’unico tema sul quale i “grillini” possono sperare di poter costruire un consenso elettorale ampio, che cosa resterebbe loro da dire, visto che su grosse questioni quali l’Europa, l’euro, i migranti, lo stato sociale latitano o farfugliano scemenze, quali il referendum sull’euro? Per loro è vitale, pena la loro insignificanza, tenere accesa la fiamma della polemica sui soldi ai politici da restituire ai cittadini…Del resto, perché non parlano mai di riforma fiscale? Forse perché andrebbero a toccare un tema che il loro leader (Grillo) non gradisce, dato che è stato evasore fiscale condonato proprio da Berlusconi nel 2005? E perché allora non chiedono al loro capo di restituire agli Italiani i soldi che sottratto alla fiscalità generale? Quante microimprese potrebbero finanziare con quei soldi? Perché non proporre loro stessi un “Restitution Day” con il recupero fiscale di Beppe Grillo? (Voglio doverosamente precisare, che se lui ha già restituito o sta restituendo quanto ha nascosto al fisco, gli chiedo infinitamente scusa, in quanto tali considerazioni cadrebbero immediatamente come un castello di carta; i Pentastellati però potrebbero dare notizie circostanziate e documentate al riguardo, se vi sono....). Ovvio che le domande fatte sono retoriche: significherebbero la morte definitiva del “movimento” e di tutte le speranze ed ambizioni personali di coloro che stanno costruendosi una carriera politica (a cominciare da Di Maio), già avviatasi con la benedizione del loro capo supremo che impone dall’alto i suoi diktat e stabilisce chi è degno di restare dentro il movimento stesso e chi no. E’ proprio di questi giorni la notizia che in tanti stanno fuoruscendosene, cercando accoglienza in altri partiti (paradossalmente proprio principalmente nel Pd) a livello locale (in Liguria per esempio, ma non solo), a motivo della scarsa democrazia interna. Ma se ne accorgono solo ora? Per aver accettato finora che un uomo solo (Grillo) decidesse linea politica, cosa dire e cosa fare o la nomina di un “direttorio” avvenuta senza coinvolgimento della base, quale idea di democrazia avevano costoro? Meglio tardi che mai, diremmo; ma Di Maio, Di Battista, la Lombardi che dicono? Lasciamo stare la Raggi: adesso che ha deciso di far costruire lo stadio della Roma (poi toccherà anche alla Lazio ovviamente..) i “5 Stelle” ne parlano con entusiasmo (ma quali infrastrutture vi saranno? La Regione Lazio è in vigile attesa..), sembrano aver risolto tutti i problemi.. Ma l’aspirante leader Di Maio qualche risposta deve ancora darla…O no? Gianni Amendola

mercoledì 1 marzo 2017

500.000 € di investimenti per il centro di Asti

Nuovo «look» per piazza Alfieri, corso Dante e corso Alfieri verso piazza I Maggio. E’ il Pqu, Programma di qualificazione urbana.Percorsi urbani del commercio: 500 mila euro per risistemare le vie del commercio. Secondo programma, i lavori dureranno tre mesi: «Si tratta di opere di riordino e valorizzazione delle vie del commercio – spiega l’assessore Marta Parodi (Commercio) –. Vengono ripulite le aree verdi, utilizzati nuovi arredi, sono previsti anche interventi su illuminazione e marciapiedi. Il Pqu si concentra su una zona cittadina che ha bisogno di rilancio ed è il primo programma di qualificazione urbana che Asti si porta a casa a favore del commercio». Il cantiere parte da piazza Alfieri, dove i lavori sono già iniziati. Si incomincia dal perimetro della piazza, con sistemazione e riqualificazione: «Eliminiamo le aiuole che tali non sono: si toglie la terra e vengono pavimentate – spiega Alberto Ghigo, assessore Lavori pubblici –. Un cambiamento sollecitato anche dagli ambulanti che spesso hanno lamentato l’accumularsi di sporcizia». Restano le zone verdi davanti alla Provincia e quelle di fronte ai portici Rossi, ma con manutenzione e interventi sul verde. Con l’utilizzo di nuovi arredi, in programma anche interventi sulla zona intorno al monumento di Alfieri (sarà pavimentata), pulizia e sistemazione della fontana. Corso Dante Riqualificazione anche per corso Dante con sistemazione dei passaggi pedonali e interventi alla base delle magnolie (previste protezioni in ghisa). «In corso Alfieri, direzione corso Alessandria, verranno sistemati i marciapiedi, in particolare le lose sconnesse o rotte, fino a piazza I Maggio – spiegano Ghigo e Parodi – Interventi di riqualificazione anche su piazza Santa Maria Nuova. Luci supplementari sulla rotonda di piazza I Maggio e illuminazione artistica per il Battistero di San Pietro». Nel Pqu sono previste anche prove di pedonalizzazione: «Anche per questo si lavora su sistemazione di marciapiedi e attraversamenti pedonali – spiega Parodi.