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mercoledì 20 gennaio 2021

INTERVENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ASTI

➡️POLITICA LOCALE PER LA CITTÀ DI ASTI 🟥E’ tempo di bilanci anche per noi. 🟩Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni di fine anno del Sindaco Rasero: lui e la sua Giunta ci consentiranno di svolgere il nostro compito e fare qualche considerazione in merito. 🟥Il 2020 è stato indubbiamente un anno drammatico per Asti, come per tutta la nostra Nazione. Il primo pensiero è pertanto rivolto alle vittime della pandemia e al dolore dei loro cari, poi va il nostro ringraziamento ai medici, paramedici, assistenti, volontari e tutti coloro che hanno prestato la loro preziosa opera a beneficio dei malati e di chi si è trovato in difficoltà sociale ed economica. 🟩Considerando la straordinarietà della situazione diamo atto al Sindaco di aver gestito adeguatamente la crisi sanitaria, fatte salve alcune discutibili dichiarazioni ed un eccesso di protagonismo. 🟥Detto ciò dobbiamo , anche quest'anno, confermare il nostro giudizio negativo e l'inconcludenza di questa Giunta e della maggioranza tutta, impegnati, in questi tre anni di amministrazione della città solo alla gestione del quotidiano, del facile consenso, e dell’occupazione politica di tutti i posti di potere. 🟩Se ripercorriamo il famoso “Libro delle realtà”, cosi chiamò suo programma Rasero, ben poco vediamo di realizzato; il 2021 inizia o con una nuova lista di promesse. 🟥Ma andiamo per ordine cominciando dal lavoro e economia: il Sindaco parla di retro -porto di Genova e di grandi player potenzialmente interessati a fare investimenti, siamo andati a curiosare sul sito della Fondazione SLALA- Sistema Logistico del Nord Ovest D’Italia (alla quale aderisce Asti) ma non abbiamo trovato alcun progetto che si riferisca ad Asti; ci chiediamo quanto ci sia di consistente nelle sue dichiarazioni, se non si tratti solo di un sogno che non fa altro che favorire false aspettative. 🟩Siamo consapevoli che il comune ha a disposizione ben poche armi per incidere sullo sviluppo economico; ma la Giunta si è distinta per il nulla: poche idee, nessun programma nessuna azione degna di nota per “creare le condizioni favorevoli” . Creare le condizioni favorevoli, questo può e deve fare una Amministrazione Comunale consapevole e competente, perchè il lavoro e lo sviluppo devono essere al primo posto. 📣🔝🔝🔝 Questo a nostro modo di vedere può essere fatto attraverso: 1) una visione quanto più chiara possibile del futuro, e questo è possibile se si coinvolgono seriamente le migliori competenze della città e le associazioni datoriali e sindacali 2) favorendo indirizzi scolastici dedicati (in questo senso condividiamo le attività intraprese dell’Unione Industriali nel favorire l’avvio di corsi professionalizzanti sia per le scuole superiori che per l’Università) 3) un serio e rapido processo di digitalizzazione, riorganizzazione e snellimento della macchina burocratica comunale. Infrastrutture e grandi opere: nessuna novità, immobilismo totale. 📣I nodi cittadini restano irrisolti da anni, vengono continuamente procrastinati gli avvii delle opere più importanti le cui soluzioni sono divenute ormai vetuste e le stesse promesse sono ripetute ogni anno. 📣Se ci sono iniziative private con investitori e un progetto per il vecchio Ospedale perchè insistere sulla permuta? 📣Perchè non si portano queste nuove soluzioni all’attenzione della Regione e dei cittadini per una consultazione? 📣Perchè questi ritardi sul palazzetto quando i fondi sono interamente disponibili da oltre tre anni? 📣Che fine a fatto il progetto vino e cultura? La ferita del vecchio Casermone rimane aperta e “sanguinante”e l’occasione per completare la riqualificazione di un quartiere storico della città è ormai definitivamente persa: si aspetta solo il crollo della struttura. 📣Quanto poi alla presunta svolta green non abbiamo ancora capito se si tratta di vera volontà oppure solo un’azione tesa ad ingraziarsi i movimenti ambientalisti. 📣I cento nuovi alberi, così ampiamente sbandierati, sostituiscono sostanzialmente quelli abbattuti; i progetti di ampliamento della zona pedonale e della ZTL, l’incentivazione per la mobilità elettrica sono tutti bloccati mentre la qualità della vita della città peggiora notevolmente di anno in anno. 📣Chissà se almeno potremo vedere il completamento delle piste ciclabili come annunciato in più occasioni ( il finanziamento messo di recente a disposizione dalla regione portano le risorse disponibili per il progetto a oltre 800 milioni, sulle cui modalità di spesa vigileremo attentamente) 📣In ultimo non possiamo non citare lo stato del decoro urbano e di pulizia della città tutta, centro e periferia. Era stata promessa una citta pulita, con ingressi accoglienti: il risultato vede invece una pulizia approssimativa in evidente peggioramento dal centro verso la periferia, parchi abbandonati, non una rotonda rinnovata ed alcune sempre più abbandonate. Tanto per portare un esempio citiamo quella all’uscita del Casello Autostradale Asti Est, lungo uno dei principali ingressi alla città. 📣CONCLUSIONI📣 Concludendo, purtroppo, l’apparenza dei fatti visibile a tutti i cittadini dimostra che i primi tre anni di amministrazione Rasero non hanno prodotto un reale miglioramento della città sotto nessun profilo: sociale, economico, infrastrutturale, dell’ambiente, della salute, dei servizi della sicurezza, della cultura. In sostanza la qualità della vita, come hanno riportato i più importanti quotidiani nazionali, è molto peggiorata. Prova ne è che la popolazione di Asti è in continua diminuzione, aumenta la criminalità, e i posti di lavoro diminuiscono. Mario Mortara Coordinatore del Circolo di Asti del Partito Democratico Partito Democratico Piemonte

OSSERVATORIO 2 GENNAIO 2021

L’OSSERVATORIO (2/1/2021) Il motivo per cui Renzi sta cercando di affossare il governo sta soprattutto nella gestione dei Servizi, la cui delega Conte avoca a sé e non vuole cedere. Perché infatti, venuta meno l’ipotesi almeno rispetto al progetto iniziale, della task force per il controllo dei fondi della Next Generation Eu, uno dei punti più controversi, il “senatore di Rignano” insiste minacciando la crisi? Bisogna ritornare, secondo coloro che han seguito la vicenda, allo scandalo Russiagate, vale a dire a quelle sospette collusioni tra lo staff di Trump, all’epoca della sua campagna elettorale nel 2016, e la Russia di Putin al fine di inquinarne l’esito, screditando Hillary Clinton, candidata democratica. Il personaggio chiave sarebbe un professore maltese che ha abitato anche a Roma, da tempo le cui tracce sono scomparse, Joseph Mifsud, che è stato docente alla Link University (la stessa da cui i 5 Stelle attingono figure da spendere poi sullo scenario della politica, anche come candidati) e di cui è fondatore Vincenzo Scotti, già democristiano doc e ministro degli Interni. Per farla breve, Trump aveva cercato (o sta ancora cercando) di trasformare una possibile accusa verso di lui, in un atto “contro” di lui, un complotto cioè ordito dai democratici di Obama con la collaborazione di Renzi, nel 2016 ancora Presidente del Consiglio. Fu nell’agosto 2019 che il P.G. americano Barr, emissario di Trump, arriva in Italia, nel pieno della crisi che avrebbe poi portato al Conte 2, per incontrare i vertici dei Servizi italiani. Secondo la versione di un suo collaboratore, che fu intervistato dal quotidiano “La Verità”, Renzi “fu usato da Obama per colpire Trump” (e pare che Renzi abbia poi querelato la persona). Ora, la venuta in Italia di Barr aveva lo scopo di riannodare i fili del presunto complotto ai danni di Trump e di capire se la nostra “intelligence” avesse dato copertura a Mifsud. Ma come disse il procuratore Spataro non c’entra nulla questo Russiagate con le competenze dei nostri Servizi; tutt’al più Barr avrebbe dovuto rivolgersi all’Autorità giudiziaria. In sostanza, pur non entrando per nulla in un affare del genere, pare sia stato messo però a disposizione dell’amministrazione americana il lavoro della nostra intelligence, riguardanti gli anni “2016-17 (governi Renzi e Gentiloni). Risalirebbe ad allora il famoso “Giuseppi” di Trump, suonato come una legittimazione a guidare il governo che poi sarebbe nato. Resterebbe da capire il motivo di tale comportamento, come hanno sottolineato coloro che a livello di informazione han seguito la vicenda..Forse per accreditarsi presso l’amministrazione americana? Se la storia, molto sommariamente esposta, è questa si capisce come Renzi voglia colpire Conte su questo punto più che su altro..Non so ovviamente se in qualche modo possano entrare le vicende giudiziarie del padre, nel senso che passando la delega dei Servizi ad una persona “terza”, in qualche modo si potrebbe procedere, in una specie di domino, ad un rimpasto (o riequilibrio) anche del Copasir, alla cui presidenza c’è il leghista Volpi e che Renzi, non ora che è comunque nella maggioranza, avrebbe affidato alla Boschi o a Lotti; si comprende bene perché la crisi di governo può essere davvero ad un passo. L’avvio della campagna vaccinale è senz’altro positiva; speriamo che l’organizzazione sul territorio funzioni. E’ già stato spiegato come il vaccino non significhi “liberi tutti”; perché si crei un’immunità stabile (per quanto ancora non è chiaro, ma almeno un anno) è necessario completare tutto il ciclo vaccinale (2 somministrazioni) e all’incirca dopo due settimane si può essere protetti. Non ci può essere spazio per negazionisti o no-vax, nel senso che se tali posizioni sono “democraticamente” possibili non lo sono altrettanto sul piano della correttezza scientifica e su quello dell’impatto nella società (Mattarella ha parlato di obbligo morale). Poiché nel nostro Paese tutto viene buttato in politica (intesa come interesse elettorale) bisogna vigilare su possibili uscite o battute sub-liminali, circa l’efficacia dei vaccini e la loro sicurezza, dei rappresentanti dei partiti (specie di opposizione, ma non solo…) che evidentemente, presi dalla logica del loro tornaconto a breve (con buona pace di Mattarella, senza dimenticare che fra pochi mesi ci sarà un’importante tornata amministrativa) non tarderanno a cogliere ogni minimo effetto collaterale o reazione avversa, per non dire dei possibili intralci che vi saranno nell’erogazione dei vaccini stessi, per avanzare critiche al governo e per ricavarne un dividendo elettorale, quasi che il Centrodestra abbia sempre brillato per la difesa della Sanità pubblica e per il potenziamento dei servizi territoriali! Ma su questo (e su altro) il Pd deve piantare la sua bandierina; troppi rospi sono stati ingoiati finora, sin dall’inizio dell’attuale maggioranza, da quando è stato costretto ad accettare l’imposizione pentastellata del taglio dei parlamentari; è ora che non solo sul tema della salute il partito si faccia sentire. Finora ad esempio non si han tracce di riforme elettorali e di riequilibri istituzionali, a cominciare dal numero dei delegati regionali per l’elezione del capo dello Stato. Mattia Feltri, direttore del nuovo quotidiano “Domani” ha recentemente notato come, mantenendo l’attuale Rosatellum come legge elettorale, il centrodestra unito stravincerebbe. Forse Salvini e la Meloni non hanno proprio voglia di riforme al momento!