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mercoledì 20 gennaio 2021

OSSERVATORIO 2 GENNAIO 2021

L’OSSERVATORIO (2/1/2021) Il motivo per cui Renzi sta cercando di affossare il governo sta soprattutto nella gestione dei Servizi, la cui delega Conte avoca a sé e non vuole cedere. Perché infatti, venuta meno l’ipotesi almeno rispetto al progetto iniziale, della task force per il controllo dei fondi della Next Generation Eu, uno dei punti più controversi, il “senatore di Rignano” insiste minacciando la crisi? Bisogna ritornare, secondo coloro che han seguito la vicenda, allo scandalo Russiagate, vale a dire a quelle sospette collusioni tra lo staff di Trump, all’epoca della sua campagna elettorale nel 2016, e la Russia di Putin al fine di inquinarne l’esito, screditando Hillary Clinton, candidata democratica. Il personaggio chiave sarebbe un professore maltese che ha abitato anche a Roma, da tempo le cui tracce sono scomparse, Joseph Mifsud, che è stato docente alla Link University (la stessa da cui i 5 Stelle attingono figure da spendere poi sullo scenario della politica, anche come candidati) e di cui è fondatore Vincenzo Scotti, già democristiano doc e ministro degli Interni. Per farla breve, Trump aveva cercato (o sta ancora cercando) di trasformare una possibile accusa verso di lui, in un atto “contro” di lui, un complotto cioè ordito dai democratici di Obama con la collaborazione di Renzi, nel 2016 ancora Presidente del Consiglio. Fu nell’agosto 2019 che il P.G. americano Barr, emissario di Trump, arriva in Italia, nel pieno della crisi che avrebbe poi portato al Conte 2, per incontrare i vertici dei Servizi italiani. Secondo la versione di un suo collaboratore, che fu intervistato dal quotidiano “La Verità”, Renzi “fu usato da Obama per colpire Trump” (e pare che Renzi abbia poi querelato la persona). Ora, la venuta in Italia di Barr aveva lo scopo di riannodare i fili del presunto complotto ai danni di Trump e di capire se la nostra “intelligence” avesse dato copertura a Mifsud. Ma come disse il procuratore Spataro non c’entra nulla questo Russiagate con le competenze dei nostri Servizi; tutt’al più Barr avrebbe dovuto rivolgersi all’Autorità giudiziaria. In sostanza, pur non entrando per nulla in un affare del genere, pare sia stato messo però a disposizione dell’amministrazione americana il lavoro della nostra intelligence, riguardanti gli anni “2016-17 (governi Renzi e Gentiloni). Risalirebbe ad allora il famoso “Giuseppi” di Trump, suonato come una legittimazione a guidare il governo che poi sarebbe nato. Resterebbe da capire il motivo di tale comportamento, come hanno sottolineato coloro che a livello di informazione han seguito la vicenda..Forse per accreditarsi presso l’amministrazione americana? Se la storia, molto sommariamente esposta, è questa si capisce come Renzi voglia colpire Conte su questo punto più che su altro..Non so ovviamente se in qualche modo possano entrare le vicende giudiziarie del padre, nel senso che passando la delega dei Servizi ad una persona “terza”, in qualche modo si potrebbe procedere, in una specie di domino, ad un rimpasto (o riequilibrio) anche del Copasir, alla cui presidenza c’è il leghista Volpi e che Renzi, non ora che è comunque nella maggioranza, avrebbe affidato alla Boschi o a Lotti; si comprende bene perché la crisi di governo può essere davvero ad un passo. L’avvio della campagna vaccinale è senz’altro positiva; speriamo che l’organizzazione sul territorio funzioni. E’ già stato spiegato come il vaccino non significhi “liberi tutti”; perché si crei un’immunità stabile (per quanto ancora non è chiaro, ma almeno un anno) è necessario completare tutto il ciclo vaccinale (2 somministrazioni) e all’incirca dopo due settimane si può essere protetti. Non ci può essere spazio per negazionisti o no-vax, nel senso che se tali posizioni sono “democraticamente” possibili non lo sono altrettanto sul piano della correttezza scientifica e su quello dell’impatto nella società (Mattarella ha parlato di obbligo morale). Poiché nel nostro Paese tutto viene buttato in politica (intesa come interesse elettorale) bisogna vigilare su possibili uscite o battute sub-liminali, circa l’efficacia dei vaccini e la loro sicurezza, dei rappresentanti dei partiti (specie di opposizione, ma non solo…) che evidentemente, presi dalla logica del loro tornaconto a breve (con buona pace di Mattarella, senza dimenticare che fra pochi mesi ci sarà un’importante tornata amministrativa) non tarderanno a cogliere ogni minimo effetto collaterale o reazione avversa, per non dire dei possibili intralci che vi saranno nell’erogazione dei vaccini stessi, per avanzare critiche al governo e per ricavarne un dividendo elettorale, quasi che il Centrodestra abbia sempre brillato per la difesa della Sanità pubblica e per il potenziamento dei servizi territoriali! Ma su questo (e su altro) il Pd deve piantare la sua bandierina; troppi rospi sono stati ingoiati finora, sin dall’inizio dell’attuale maggioranza, da quando è stato costretto ad accettare l’imposizione pentastellata del taglio dei parlamentari; è ora che non solo sul tema della salute il partito si faccia sentire. Finora ad esempio non si han tracce di riforme elettorali e di riequilibri istituzionali, a cominciare dal numero dei delegati regionali per l’elezione del capo dello Stato. Mattia Feltri, direttore del nuovo quotidiano “Domani” ha recentemente notato come, mantenendo l’attuale Rosatellum come legge elettorale, il centrodestra unito stravincerebbe. Forse Salvini e la Meloni non hanno proprio voglia di riforme al momento!

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