Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato ad Asti per la sua visita con i sindaci dell’Astigiano.
Renzi è stato accolto dal sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, dalle autorità e dalla maggior parte dei primi cittadini della provincia. Centinaia di sostenitori sono rimasti in attesa davanti al municipio.
L’omaggio a Faletti «Stiamo girando moltissimo per l’Italia - ha esordito Renzi - perché il compito del governo non è solo lavorare a Roma sui vari dossier, ma penso e credo sia fondamentale stare sul territorio e confrontarsi e dare un messaggio di spinta ed energia a livello istituzionale». Il presidente del Consiglio ha aperto il suo intervento ricordando Giorgio Faletti, scrittore astigiano scomparso due anni fa, «per la grande energia che ha dato al Paese».
Le scuole «Cari sindaci tornate a progettare - ha invitato Renzi - Tutto quello che serve per l’edilizia scolastica sta fuori dal patto di stabilità, che piaccia o che non piaccia ai signori di Bruxelles». E ha aggiunto: «La scuola deve essere il luogo più bello. I ragazzi non devono entrare in casermoni.».
Difendere le istituzioni «C’è un Paese che ha bisogno di una forte spinta nella stessa direzione da parte di tutti - ha poi sostenuto Renzi - Il mondo istituzionale va difeso un po’ di più. Gli altri Paesi fanno squadra quando c’è da fare l’interesse nazionale. Noi invece siamo abituati a portare avanti le polemiche, i distinguo e questo non ci aiuta a livello internazionale. Lavoriamo perché l’Italia sia più forte in Europa e nel mondo. «Noi diamo 20 miliardi di euro all’Europa, e ne prendiamo indietro 12, una parte dei quali li perdiamo. È evidente che questo meccanismo fa perdere fiducia nei confronti dell’Europa - ha sottolineato Renzi - A marzo 2017 noi ci giochiamo tutto, verranno a Roma i leader per i 60 anni dell’Europa. O si imposta una politica legata alla crescita e al cambiamento o si continuerà ad andare avanti come finora. Vorrei che questa battaglia l’Italia la facesse insieme. Non mi interessa come voterà al referendum e il paese deve essere unito su questo». «Abbiamo un problema, che è il terremoto e la ricostruzione, ovvero Amatrice, Norcia e tutte le altre località colpite dal sisma. Il terremoto non deve essere però ricostruire solo lì, l’hanno sentito 20 milioni di italiani».
Il mondo del vino «Trovo inaccettabile che il vino francese - ha poi affermato Renzi - un ottimo vino quasi all’altezza di quello italiano, per effetto di una strategia di comunicazione faccia 11 miliardi di euro di export e noi circa 5. Dobbiamo fare una scommessa sull’agricoltura, perché un pezzo di economia può tornare a respirare». «Ci vuole qualche fiction in più sull’agricoltura - ha continuato. Abbiamo tagliato molto le tasse agli agricoltori. Il punto è che ci vuole strategia di comunicazione per un settore che può rilanciare il Paese». La famiglia Fassi Il presidente del Consiglio ha poi incontrato i parenti di Maria Luisa Fassi, la tabaccaia uccisa per rapina nel luglio 2015. Ha parlato con i genitori Piero e Pina Fassi che, commossi, hanno commentato: «Siamo commossi e contenti di questo incontro, un gesto per il quale ringraziamo il presidente del Consiglio. Ci ha detto di farci coraggio».
Renzi è stato accolto dal sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, dalle autorità e dalla maggior parte dei primi cittadini della provincia. Centinaia di sostenitori sono rimasti in attesa davanti al municipio.
L’omaggio a Faletti «Stiamo girando moltissimo per l’Italia - ha esordito Renzi - perché il compito del governo non è solo lavorare a Roma sui vari dossier, ma penso e credo sia fondamentale stare sul territorio e confrontarsi e dare un messaggio di spinta ed energia a livello istituzionale». Il presidente del Consiglio ha aperto il suo intervento ricordando Giorgio Faletti, scrittore astigiano scomparso due anni fa, «per la grande energia che ha dato al Paese».
Le scuole «Cari sindaci tornate a progettare - ha invitato Renzi - Tutto quello che serve per l’edilizia scolastica sta fuori dal patto di stabilità, che piaccia o che non piaccia ai signori di Bruxelles». E ha aggiunto: «La scuola deve essere il luogo più bello. I ragazzi non devono entrare in casermoni.».
Difendere le istituzioni «C’è un Paese che ha bisogno di una forte spinta nella stessa direzione da parte di tutti - ha poi sostenuto Renzi - Il mondo istituzionale va difeso un po’ di più. Gli altri Paesi fanno squadra quando c’è da fare l’interesse nazionale. Noi invece siamo abituati a portare avanti le polemiche, i distinguo e questo non ci aiuta a livello internazionale. Lavoriamo perché l’Italia sia più forte in Europa e nel mondo. «Noi diamo 20 miliardi di euro all’Europa, e ne prendiamo indietro 12, una parte dei quali li perdiamo. È evidente che questo meccanismo fa perdere fiducia nei confronti dell’Europa - ha sottolineato Renzi - A marzo 2017 noi ci giochiamo tutto, verranno a Roma i leader per i 60 anni dell’Europa. O si imposta una politica legata alla crescita e al cambiamento o si continuerà ad andare avanti come finora. Vorrei che questa battaglia l’Italia la facesse insieme. Non mi interessa come voterà al referendum e il paese deve essere unito su questo». «Abbiamo un problema, che è il terremoto e la ricostruzione, ovvero Amatrice, Norcia e tutte le altre località colpite dal sisma. Il terremoto non deve essere però ricostruire solo lì, l’hanno sentito 20 milioni di italiani».
Il mondo del vino «Trovo inaccettabile che il vino francese - ha poi affermato Renzi - un ottimo vino quasi all’altezza di quello italiano, per effetto di una strategia di comunicazione faccia 11 miliardi di euro di export e noi circa 5. Dobbiamo fare una scommessa sull’agricoltura, perché un pezzo di economia può tornare a respirare». «Ci vuole qualche fiction in più sull’agricoltura - ha continuato. Abbiamo tagliato molto le tasse agli agricoltori. Il punto è che ci vuole strategia di comunicazione per un settore che può rilanciare il Paese». La famiglia Fassi Il presidente del Consiglio ha poi incontrato i parenti di Maria Luisa Fassi, la tabaccaia uccisa per rapina nel luglio 2015. Ha parlato con i genitori Piero e Pina Fassi che, commossi, hanno commentato: «Siamo commossi e contenti di questo incontro, un gesto per il quale ringraziamo il presidente del Consiglio. Ci ha detto di farci coraggio».