Non si specula sul terremoto! E’ davvero sorprendente sentire quelli del Centrodestra e i “grillini” (questi ultimi meritano però altre considerazioni) accusare Renzi di “approfittare” del terremoto per fini di politici di parte (leggi referendum). Ma come.., fu proprio Berlusconi a fare del terremoto di L’Aquila una vetrina, un inno alla sua capacità di saper risolvere le cose in tempi brevissimi, cosa che i “comuni” umani non avrebbero mai potuto fare altrettanto, con la “ovvia” compiacenza dei mezzi di informazione nostrani! Chi non ricorda infatti la puntata televisiva de “La vita in diretta” nel corso della quale ci fu il collegamento con il piccolo paese di Onna, distrutto quasi completamente da quel sisma, dove Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, pochi mesi dopo il tragico evento, si era recato presso una famiglia ospitata in un prefabbricato e nel cui frigorifero vi era una bottiglia di spumante generosamente dal Presidente stesso? Il fatto è che, sulla base di testimonianze dirette di volontari della Protezione Civile, tra cui quella di un mio amico astigiano, la situazione era non solo ad Onna, ma anche nei paesi vicini, all’epoca ancora assai pesante, come poi in effetti tutti abbiamo potuto constatare (ed in parte è così tuttora). Cosa significava allora quella puntata “in diretta”, affinchè tutti vedessero in Italia e nel mondo la grande capacità risolutiva del “signore di Arcore”, se non essere un vero e proprio spot pro-Berlusconi? La sua popolarità infatti, dopo quel terremoto, salì notevolmente (potenza dei mezzi televisivi!) e si può star certi che se vi fossero stati appuntamenti elettorali imminenti, il centrodestra avrebbe vinto “a prescindere”, qualsiasi fosse stato il motivo della consultazione. Dov’era all’epoca Calderoli? E dove Brunetta e la Gelmini? Oggi guarda caso sono loro, zitti e muti nel dopo-terremoto aquilano, tra i più ciarlieri nel mettere in guardia Renzi dallo sfruttamento della centralità sui mezzi d’informazione che un sisma del genere inevitabilmente offre a chi è capo del Governo. Anche questo è un segnale di quel degrado che direi, prima ancora che politico, è culturale, uno spaccato triste ma veritiero del livello a cui è scesa la politica in Italia. Infatti, accanto alle “uscite” ipocrite degli esponenti del centrodestra, si è aggiunta un’altra “perla”, quella della senatrice pentastellata Blundo, la quale ha ipotizzato, non si sa su quali basi scientifiche, che l’abbassamento dell’intensità del terremoto di domenica 30 ottobre, inizialmente classificato come 7.1 della scala Richter, poi rivisto a 6.5, sia stato motivato dalla perfida idea di risparmiare sui rimborsi a cittadini ed aziende! Queste forme di sciacallaggio informatico sono un altro segno preoccupante di cosa stia diventando il confronto politico, tanto più se provengono da una forza che aspira a guidare il Paese “in modo serio”, ma che evidenziano una sorta di paranoia personale e di gruppo per la quale qualsiasi atto politico, governativo o meno, “deve essere” sempre in odore di imbroglio, magari, come in questo caso, con la complicità degli stessi scienziati chiamati ad interpretare gli eventi sismologici che hanno massacrato il Centro Italia! Del resto, cosa ci può aspettare da un Movimento dove c’è chi sul proprio blog inveiva contro la dottoressa Capua, parlamentare, ora negli States dopo la recente completa assoluzione dal reato ipotizzato di “traffico di virus” per la produzione di determinati vaccini (vero on. Di Battista, grande costituzionalista “coast to coast”, particolarmente attivo nelle accuse)? E cosa dire ancora, accennando ora ad argomenti non legati al terremoto, del goffo tentativo degli stessi “5 Stelle” di minimizzare la questione della raccolta di firme false in Sicilia, con l’argomentazione: “cosa volete che siano poche irregolarità di fronte alle malefatte della politica finora”? Quasi a dire che con gli altri “fuori dalla cerchia dei puri” bisogna essere inflessibili, al proprio interno no (sigh)! Questa è la politica oggi in Italia (sia che Renzi piaccia o no).
Don Nino
6 anni fa
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