«La Prefettura ci ha assicurato che il numero di profughi nella città di Asti non aumenterà più e che, al contrario, incomincerà a scendere gradualmente»: il sindaco Fabrizio Brignolo e l’assessore ai Servizi sociali Piero Vercelli sono da poco usciti da un incontro in prefettura. Il tema dei «richiedenti asilo» è tornato alla ribalta dopo che si è sparsa la voce che a Sessant potrebbero arrivare una trentina di richiedenti asilo e un nuovo centro di accoglienza potrebbe aprire in pieno centro storico, in via Varrone (notizia poi smentita). La situazione in città «Abbiamo chiesto - spiegano Brignolo e Vercelli - come proposto dalla consigliera Angela Motta, l’applicazione della “clausola di salvaguardia” una recentissima direttiva del ministero che consente ai Comuni di limitare il numero dei rifugiati sul proprio territorio. La prefettura, che finora ha fatto un grandissimo lavoro sul fronte dell’accoglienza come anche la Croce rossa, ci ha assicurato che verrà incontro a questa richiesta e che un primo segnale di riduzione arriverà a breve, con un forte ridimensionamento del centro di accoglienza della Croce Rossa in via Foscolo». Conferma il viceprefetto Paolo Ponta: «Asti si è distinta per il modello di accoglienza e ha già fatto molto: per questo ora è giusto che non solo non vengano alzati gli attuali livelli di ospiti ma anzi si pensi ad un graduale ridimensionamento: abbiamo sempre lavorato per non creare ghetti e favorire invece una reale integrazione e su questa strada continueremo». I numeri In città e frazioni sono circa 500 i richiedenti asilo, la maggior parte nel campo della Croce rossa. Una presenza che finora non ha creato particolari problemi. È stata notata una maggiore presenza di questuanti davanti a supermercati o negozi. «Chi è sorpreso a chiedere l’elemosina viene immediatamente segnalato - spiega il sindaco - e questo può influire sulla domanda di richiesta asilo». Il caso di Sessant «Anche rispetto a Sessant - dicono sindaco e assessore- la Prefettura si è impegnata a lavorare affinché non aumenti il numero di ospiti attualmente presenti e questo vale anche per le altre zone della città». «Proprio il fatto che Asti abbia aderito al progetto Sprar - rileva Vercelli - mette nelle condizioni il Comune di poter far fare ai richiedenti asilo tirocini finanziati da specifici bandi europei. E ricordo che proprio la presenza di immigrati ha permesso in alcuni piccoli paesi di salvare le scuole. Riteniamo quindi che si possa continuare a collaborare, dimostrando che è possibile accogliere chi ha bisogno, senza creare situazioni di disagio per i nostri concittadini».
Don Nino
6 anni fa
grazie alla sinergia fra Amministrazione Comunale e Prefettura per la regolamentazione si riescono a risolvere i problemi. Certamente il Governo nazionale nella persona del Ministro Marco Minniti fa la sua parte con l'introduzione di norme adeguate
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