Dopo i complimenti del ministro dell’interno Minniti, che ha riconosciuto, dopo averla ispezionata, che la sala operativa della Polizia Municipale di Asti e l’impianto di videosorveglianza della città sono tra i più avanzati in Italia, il sindaco Fabrizio Brignolo e l’assessore alla sicurezza Sorba, hanno chiesto di poter visionare questa mattina la funzionalità degli impianti e le potenzialità di cui dispone la struttura. Cento e cinque telecamere. Ventuno telecamere con i fondi Pisu (550 mila euro), 18 nelle frazioni collegate con il WI FI (70 mila euro), 66 nel centro cittadino che hanno sostituito le vecchie apparecchiature ormai obsolete (300 mila euro), oltre a due telecamere mobili che potranno essere collocate su richiesta delle forze dell’ordine in caso di bisogno. E’ questo l’arsenale tecnologico messo in campo in questi anni dal Comune, per rendere Asti all’avanguardia nel settore della videosorveglianza. Collegamento alle forze dell’ordine. Tutte le telecamere trasmettono in diretta le immagini sugli schermi di Polizia Municipale, Questura e Carabinieri e da tutte e tre le sale operative si possono effettuare ingrandimenti, leggere le targhe dei veicoli o comandare il “brandeggio” delle telecamere che possono spostare la propria inquadratura. Circuito chiuso sui bus. A queste 105 telecamere si devono aggiungere gli impianti di videoregistrazione a circuito chiuso installati sui 38 autobus cittadini dell’Asp. In arrivo altri 22 occhi elettronici nelle periferie. “Grazie al finanziamento da 580.000 euro ottenuto dal Comune con il piano periferie –ha dichiarato il sindaco- entro l’anno prossimo potranno essere installate altre 22 telecamere nei punti di accesso alla Città, con lettura targhe per identificare il passaggio di veicoli sospetti”.
Don Nino
6 anni fa
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