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domenica 23 ottobre 2016

Attività assessorato ai servizi sociali

L'assessorato ai servizi sociali del comune di Asti, presediuto da Piero Vercelli offre ogni anno numerosi servizi ai più bisognosi.
Le attività svariano dal supporto alle famiglie, ai disabili, agli anziani, al diritto di una casa e di un pasto caldo.
Di seguito una serie di slides che cercano di dare il senso di un'attività spesso fatta nell'ombra ma che risulta essenziale per una parte della popolazione astigiana.

 

On. Violante ad Asti per il Sì alla nuova Costituzione

Il 28 Ottobre 2016, alle ore 18 in Sala Pastrone, l'ex presidente della Camera On. Luciano Violante sarà ad Asti per presentare le ragioni del Sì alla riforma costituzionale per la quale saremo chiamati a votare il 4 Dicembre.
La sua esperienza sarà di aiuto per chiarire i punti fondamentali della riforma e la sua conoscenza della politica italiana i fatti dietro le quinte che hanno contraddistinto tutti i tentativi di riforma della Costituzione.

lunedì 17 ottobre 2016

Sette milioni ad Asti per le periferie. Fatti non parole!

Non c'è ancora  documento ufficiale, ma dopo l'annuncio di Renzi e del segretario regionale del Pd Gariglio, la conferma ufficiosa è arrivata anche dagli uffici ministeriali: ad Asti sono stati concessi tutti i 7 milioni di euro richiesti partecipando al "bando periferie".
"Il progetto del Comune di Asti -spiega il sindaco Fabrizio Brignolo-  si basa su quattro punti fondamentali: sicurezza, decoro urbano, case popolari, scuole e impianti sportivi.
Sicurezza: 560.000 euro per 22 nuove telecamere.
La videosorveglianza cittadina si arricchirà di ventidue nuove telecamere collegate con fibra ottica a questura, carabinieri e polizia municipale, posizionate agli ingressi in città.

Viale Pilone si rifarà il trucco con 550.000 euro.
Sarà rimessa a nuovo la pista ciclabile, con rifacimento della pavimentazione, sistemazione dei cordoli e, degli incroci; sarà risistemato il verde.

Case popolari (4.4300.000 euro).
L'intervento avrà un costo di 4.300.000 euro di cui circa 2.200.000 euro finanziati dal Governo e 2.100.000 investiti dalle imprese di Confcooperative.

Scuole
Materna Debenedetti (500.000 euro).
Lina Borgo (510.000 euro). Alla Pascoli arriva la palestra e si completa la ristrutturazione (380.000 euro).

Impianti sportivi
Nuovo campo da basket e calcetto sotto la tettoia del parco Ferriere Ercole (255.000 euro).
Spogliatoi alla palestra Jona (240.000 euro).
Palestra di via Monti (560.000 euro). Sarà totalmente rimesso a nuovo l'impianto sportivo nel cuore del quartiere Praia.

Lotta alla disoccupazione: tirocini e borse lavoro il lavoro (500.000 euro).

Accompagnamento sociale (670.000 euro).
E’ previsto inoltre un Piano di Accompagnamento Sociale articolato in attività diversificate: a) Sportello di Orientamento e Servizi al Lavoro; b) Centro Educativo Minori ad alta intensità – CEM – (servizio semiresidenziale che mira al recupero di minori con difficoltà di socializzazione, esposti al rischio di emarginazione e di devianza e a rischio psicopatologico ciò al fine di ampliare/potenziare l’offerta della prestazioni psico-sociali attualmente in atto sul territorio comunale); c) Ambulatorio per piccole prestazioni di “assistenza sanitaria” in supporto con gli Enti presenti sul territorio e in accordo con l’ASL; d) Spazio di sostegno per le famiglie (mediazione familiare, supporto psicologico); e) Attivazione degli orti urbani all’interno delle zone verdi del quartiere con lo scopo di creare momenti di condivisione tra gli abitanti della zona. 


Senza dubbio è una bella notizia che dà una boccata d'ossigeno e può far ripartire l'economia astigiana.

venerdì 14 ottobre 2016

Napolitano: riforma costituzionale ha valenza innovatrice

 
 
Il presidente emerito Giorgio Napolitano in una lectio magistralis a Classedem, scuola di formazione Pd, ha parlato del Referendum costituzionale che si svolgerà il 4 dicembre. "Se vince il Sì è una cosa molto buona per l'Italia" – ha detto Napolitano - per questo "dobbiamo stare molto attenti a come portare avanti questa campagna referendaria, c'è tempo due mesi, ma non si è partiti bene, si sono commessi molti errori, favorendo la campagna del No". Il riferimento di Napolitano è chiaro, dice: "Renzi ha capito. Ma per un periodo troppo lungo la campagna è stata caratterizzata da una impostazione che facilitava chi, fregandosi completamente del merito della riforma, incitava a votare contro Renzi". È arrivato il momento di "sciogliere con le riforme le remore fatali per l'efficienza del sistema Italia" e "portare il segno della determinazione riformatrice", ha spiegato Napolitano. "È giunto il momento di superare le anomalie che hanno segnato il percorso istituzionale italiano. Dobbiamo misurarci con le molteplici lezioni del passato, anche recente - ha sottolineato Napolitano. Le diverse fasi ci dicono in quali errori non ricadere e anche a quali risultati positivi richiamarci. Non tutto è da rimuovere, abbiamo il dovere di fare una analisi critica ma anche di rispetto di quanto ha preceduto le attuali generazioni giovani del Pd". "Se vince il referendum istituzionale, avremo la possibilità di tornare a rendere il parlamento un luogo degno" ha affermato inoltre Napolitano: "tra decreti e fiducie - ha aggiunto - il parlamento è stato ridotto uno straccio. Tutto questo può finire con questa riforma"
 

martedì 4 ottobre 2016

L'Osservatorio (tutto ciò che c'è da sapere sulla politica italiana)

IL PANORAMA POLITICO TRA LE RECENTI AMMINISTRATIVE ED IL REFERENDUM.

Il “no” alle Olimpiadi a Roma era già scontato visto che la Raggi lo aveva promulgato durante la campagna elettorale per le Comunali; resta però evidente la strumentalità di tale posizione, finalizzata, in questo momento per loro assai delicato, a compattare i militanti del Movimento 5 Stelle e restituire credibilità, agli occhi degli stessi, alla sua figura di Sindaca, verso cui i mugugni per l’inconcludenza del suo operato, almeno finora, stavano diventando veri e propri risentimenti (“Questa ci porterà tutti allo sbando”, aveva detto pochi giorni fa un consigliere comunale di Roma). 
Al di là dello sgarbo istituzionale (far attendere senza presentarsi Malagò, Pancalli e la Bianchedi è stata davvero una maleducazione!) emerge tutta la preoccupante incapacità di un Movimento che rifiuta di “gestire” la cosa pubblica, se questa , nella sua complessità, rischiasse l’esposizione a possibili figuracce che ne intaccherebbero definitivamente l’immagine. 
Dire che non si vogliono le Olimpiadi “del mattone” infatti è usare una frase ad effetto priva però di consistenza. Proprio per un Movimento che si pone come radicale alternativa di metodo e di merito nel modo e nella concezione della  politica locale e nazionale, un’espressione del genere significa “noi non siamo in grado di saper gestire e togliere dalle mani affaristiche dei potenziali profittatori tutte le opere necessarie per lo svolgimento di una tale manifestazione”, pur essendo nella privilegiata posizione di guida dell’amministrazione comunale, in grado quindi di orientare le scelte, anche economiche, su come e dove realizzarle! 
Poiché, nell’ipotetico caso di un “sì” alle Olimpiadi, l’eventuale emersione nel corso delle opere previste di intrighi, sospetti, situazioni ambigue, avrebbe rappresentato per i “5 Stelle” la fine di ogni cosa, hanno preferito non rischiare, impedendo alla città di avere un’occasione che da qui ad otto anni l’avrebbe aiutata a “crescere”  e migliorare  (è successo per altre città, pensiamo a Barcellona), come peraltro sostenuto dal “loro” stesso  assessore Berdini (uno “di sinistra e anti-palazzinaro”). Il risultato finale di tutto ciò è la riconferma della leadership assoluta di Beppe Grillo, resosi conto che probabilmente i suoi pupilli, oltre a mostrare difficoltà nelle amministrazioni (non solo Roma, ma anche Livorno, la stessa Parma, Bagheria…) si beccano tra loro come galli (tutti sono a conoscenza che la stessa Raggi non è amata da una parte qualificata del Movimento “romano”, per non dire del risentimento verso Di Maio e Di Battista…). 
I “5 Stelle” prosperano sulle inefficienze vere (che ci sono) o presunte della politica “ufficiale”, ma stentano a proporsi come reale alternativa perché finora non mostrano di avere le idee chiare su questioni  cruciali, a partire ad esempio  dall’Europa. All’indomani della sciagurata “Brexit” diversi esponenti pentastellati infatti avevano pubblicamente dichiarato la loro contrarietà all’Euro (?), pur volendo rimanere in Europa! Come questo sarebbe possibile nessuno di loro lo ha spiegato (e quasi certamente non esiste spiegazione trattandosi di una evidente contraddizione); per non parlare dell’immigrazione. Qual è la loro posizione? Ed in politica estera? E per rimanere “in casa nostra”, quali le loro ricette per risanare l’economia? Il reddito di cittadinanza? La decrescita felice? E che dicono ad esempio su una riforma del fisco? 
Magari al riguardo si facciano illuminare dal loro capo (Grillo) che se ne intende, visto che fu condonato nel 2005 dal governo Berlusconi (l’anno dopo ci sarebbero state le elezioni vinte da Prodi, ma col Porcellum, urgentemente “allestito alla bisogna”); e se il condono estingue la pena non cancella certo la “macchia morale”, ammenocchè Grillo non abbia nel frattempo restituito alla Stato i soldi sottrattigli con l’evasione.  La manifestazione di Palermo di ieri domenica 25/9 ha poi scoperto un lato fortemente settario ed antidemocratico dei “5 Stelle”, con l’aggressione ai giornalisti presenti, solo perché tali, definiti “buffoni”. Evidentemente c’è chi ritiene che al di fuori del Movimento esista solo il Male e quindi tutto il “sistema” (partiti e stampa) sia espressione di questa medaglia (cose analoghe già viste in passato!!).
A questo punto, in un simile non esaltante panorama politico, credo che il nostro partito debba trovare seriamente e prontamente uno nuovo slancio riformistico, un ulteriore farsi carico del cambiamento del Paese, dando “obbligatoriamente” però segnali concreti di una più decisa inversione di rotta, rispetto al passato, su temi quali le povertà vecchie e nuove, l’ineguale distribuzione della ricchezza, la riforma fiscale (come detto), quella della Scuola (rivedendo le criticità della Buona Scuola) e dell’Università (è in gioco la formazione dei giovani), il rinnovo di un SSN universalistico… 
Il timore è che il referendum costituzionale, comunque vada, si trasformi in una resa dei conti interna, a detrimento del partito e del Paese…Non lamentiamoci poi che vincono i 5 Stelle; almeno imparassimo una volta per tutte ad incalzarli, nei dibattiti, nei talk show, sui quotidiani circa le questioni appena citate sull’Italia, l’Europa, il mondo!  
Ma se diamo immagine di divisione avranno buon gioco (anche se sono divisi non poco tra loro) perché sono percepiti comunque come “anti-politica”: e per tanti questo è già motivo (forse l’unico) sufficiente per votarli.

Il PD Astigiano :”PER LA PROVINCIA CI VUOLE UN NUOVO PRESIDENTE”

La segreteria Provinciale del Pd si è riunita lunedì sera, al seguito delle dichiarazioni rese da Gabusi, Presidente facente funzioni della Provincia di Asti, a tutti i sindaci in ordine al grave stato deficitario in cui versa l'ente che rappresenta e che allo stato attuale ne compromette la stessa sopravvivenza a differenza delle province di Alessandria e Verbania per le quali, a fronte di un situazione debitoria meno grave, è previsto un intervento di salvataggio.
Il PD ritiene che sia doveroso ora indire nuove elezioni per la Presidenza della Provincia e, pertanto, concorda che non si debba aspettare oltre la scadenza naturale del mandato.
Inoltre, ribadisce che si debbano far convergere tutte le forze amministrative capaci di formulare un nuovo progetto, che ha come prioritario obbiettivo la sopravvivenza dell'ente stesso anche con il coinvolgimento attivo della Regione Piemonte.


A tal proposito il Segretario Provinciale del Partito Democratico Giovanna Beccuti dichiara
“Alla vigilia delle elezioni del Presidente della Provincia emerge chiaro come sia terminata l'esperienza politica intrapresa con l'attuale Presidenza a firma Gabusi. La grave incertezza finanziaria a cui non è stato posto rimedio e che verrà evidenziata dal prossimo bilancio della Provincia rischia di compromettere la stabilità nella gestione del territorio dell'Ente. E' necessario avviare un processo di cambiamento per la Provincia di Asti, su cui ci impegniamo sin da subito con tutti gli amministratori disponibili ad un rilancio di questo territorio”.

Angela Motta, Consigliere Regionale ribadisce:
“La Provincia di Asti rappresenta oggi uno dei territori con maggior vocazione produttiva e turistica del Piemonte e per questo necessita di una guida nuova ed autorevole che sappia traghettare l'ente in questo difficile momento”.
 
Dal canto suo, Giorgio Ferrero, Assessore Regionale all'Agricoltura, sottolinea, in qualità di rappresentante delle Ente di Governo della Regione, la sua disponibilità a lavorare con gli amministratori locali e con il nuovo Presidente per predisporre ogni azione idonea per evitare l'empasse finanziaria dell'ente Provincia.