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venerdì 31 marzo 2017

MORBILLO-IL RITORNO

Guai a chi, per puri scopi propagandistici mette a repentaglio l'incolumità delle persone! Di seguito l'allarmante verità di questi mesi. IL MORBILLO, che sembrava quasi sconfitto grazie alle vaccinazioni, torna a destare preoccupazione in Italia. Dal mese di gennaio 2017 è stato registrato un aumento del numero di casi, che sono più che triplicati: a fronte delle 844 persone colpite dalla patologia nel 2016, dall'inizio dell'anno sono già stati registrati più di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. L'allarme arriva dal ministero della Salute che ricorda che il problema è collegato al calo di vaccinazioni. La maggior parte dei casi sono stati segnalati da sole quattro Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della la metà dei casi rientra nella fascia di età 15-39 anni. Sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, spiega il ministero, a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Ciò è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori. Un vaccino gratuito. "Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 - ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi è stata dell'85,3%, con il valore più basso pari al 68% registrato nella provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%, ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione". "E' indispensabile - ha precisato il ministro - intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli". Per Lorenzin amministrazioni regionali, aziende sanitarie, pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età affinchè non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia. "Il ministero - ha concluso Lorenzin - attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni".

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